Più che violazione (non avendo fatto nomi l'informazione rimane sul generico) mi pare che l'addetto abbia dimostrato poca serietà e soprattutto poca professionalità, perché, stando a come descrive il post, in linea teorica sarebbe possibile risalire ai nominativi degli ospiti della casa di riposo e conoscerne il loro stato di negatività al Covid19, che è comunque un dato sensibile che riguardo lo stato di salute dell'interessato ai sensi dell'art.9 del Gdpr. Sarebbe stato certamente più grave se avesse fatto dei nomi o se l'informazione avesse riguardato la positività al virus. Essendo una affermazione generica, che sembrerebbe del tipo "a casa stanno tutti bene", diventa più complesso stabilire se si tratta di una effettiva violazione della privacy, e se nel caso ne possa derivare un danno per cui chiedere un risarcimento. Sarebbe anche da veder se la notizia fosse stata già pubblicata in dei quotidiani o altre testate per valutare se e quanto era già conoscibile pubblicamente nell'esercizio del diritto di cronaca, e altri fattori contestuali. Ad ogni modo, non è certo dalla bocca di un operatore sanitario su Facebook che dovrebbero essere pubblicate queste informazioni.
Poca sensibilità, direi.
Sabrina