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Non scatta il plagio della banca dati a carico di chi utilizza indirizzi email senza avere la consapevolezza della loro illecita provenienza. Va provato dunque l'elemento psicologico del comportamento che costituisce reato ai sensi della legge sul diritto di autore in particolare per aver posto in essere la condotta penalmente rilevante descritta dall'articolo 171-bis della legge 633/1941, cioè l'uso di un data base senza l'assenso del suo autore.

È stata pubblicata la nuova edizione 2022 della mini guida “Privacy Primi Passi” edita da Federprivacy e pensata per spiegare i requisiti basilari del Gdpr agli autorizzati al trattamento di dati personali ed altri addetti ai lavori che non sono professionisti esperti della materia, ma a che a motivo delle loro mansioni lavorative devono conoscere come trattare i dati personali in modo conforme alla normativa. Con tale obiettivo, questo vademecum tascabile è stato scritto in un linguaggio semplice ed ulteriormente arricchito di vignette umoristiche e box esplicativi con un approccio “soft” per aiutare i lettori a comprendere i concetti del Regolamento UE 2016/679 in modo piacevole, e a tratti con un sorriso ma al tempo stesso efficace.

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Sono stati finora più di 3mila i partecipanti al videocorso online gratuito di Federprivacy. Al termine del percorso della durata di circa 30 minuti, i partecipanti che superano il test di apprendimento ricevono l'attestato di partecipazione valido anche per dare evidenza della formazione di base sul Gdpr svolta da dipendenti di enti ed aziende che devono essere istruiti. Bernardi: "Iniziativa a beneficio di tutti gli utenti, sia professionali che privati, che sta dando un bel contributo all'intera collettività per diffondere la cultura della privacy con un sorriso".

La nomina di autorizzato al trattamento dei dati è un adempimento di cruciale importanza per il titolare del trattamento. A tale riguardo la regola è la libertà di forme: è il titolare del trattamento che deve e può decidere attraverso quali modalità rendere riconoscibile che un certo soggetto è stato autorizzato al trattamento di dati personali. All’interno di questa libertà di forma, tuttavia, deve essere assicurato un risultato: poter ricostruire “chi fa che cosa”. Disponibile nell'area riservata del sito di Federprivacy un apposito kit completo di modelli specifici per settori.

Nomina doppia per l'incaricato aziendale alla verifica dei Green Pass: vale come designazione per l'attività di verifica e di accertamento delle violazioni, ma vale anche come autorizzazione al trattamento dei dati, ai sensi della normativa sulla privacy. È quanto discende dalla interpretazione dell'articolo 3 del decreto legge 127/2021, che impone ai datori di lavoro di mettere nero su bianco numerosi documenti, tra i quali l'atto di designazione. Stando all'articolo citato, e in particolare al comma 5 dello stesso, ci vuole un atto formale di designazione degli addetti individuati.

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Privacy Day Forum: il servizio di Ansa

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