Visualizza articoli per tag: diritto d'accesso
Mai sottovalutare il riscontro alle istanze degli interessati per l’esercizio dei diritti sulla privacy
L’ordinanza ingiunzione nei confronti di Deutsche Bank S.p.A. del 16 giugno 2022 offre la possibilità di analizzare nuovamente una tema che Titolare e Responsabile del Trattamento non devono sottovalutare: il riscontro alle istanze di esercizio dei diritti.
Nelle risposte alle richieste di accesso l'amministratore di condominio deve rispettare sia il principio di minimizzazione che il Codice Civile
Da un lato la tutela alla riservatezza del dato del singolo condomino che non ha interesse che le notizie che lo riguardino e di cui entra in possesso l'amministratore vengano comunicate a terzi soggetti, dall'altro l'articolo 1129 n. 9 Codice Civile, il quale prevede l’obbligo in capo all’amministratore di «fornire al condomino che ne faccia richiesta attestazione relativa allo stato dei pagamenti degli oneri condominiali e delle eventuali liti in corso». Occorre quindi effettuare un bilanciamento dei singoli interessi contrapposti e, per capire se prevale l’uno o l’altro e poter comprendere se e quali dati possono essere comunicati agli altri condòmini tra quelli riportati nel registro anagrafe, occorre ricercare anche nei provvedimenti specifici adottati dal Garante privacy.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!
Niente privacy per la figlia maggiorenne che studia all’Università mantenuta dal papà che vuole essere informato sui voti che prende
Secondo il Tar Lazio il genitore divorziato che corrisponde un assegno di mantenimento è legittimato all'accesso dei dati relativi agli studi universitari della propria figlia, anche se maggiorenne, al fine dell'eventuale revisione dell'obbligo di assegno.
Operatore telefonico continuava a inviare bollette per abbonamenti disdetti, sanzione dell'autorità per la privacy
A seguito di numerosi reclami pervenuti dai clienti di Free Mobile, nel 2020 l’autorità per la protezione dei dati francese (CNIL), aveva avviato un’indagine sull’operatore mobile del gruppo Iliad per verificarne la conformità alle disposizioni del GDPR, e adesso la stessa CNIL rende noto di aver riscontrato violazioni multiple, riguardanti i diritti degli interessati, promozioni indesiderate, e misure di sicurezza.Per questo la CNIL ha inflitto una sanzione di 300.000 euro all’operatore di telefonia, che in Francia ha oltre 13 milioni di clienti.
Richiesta copia della bolletta della luce per esercitare i diritti sulla privacy, sanzionata agenzia di selezione del personale
È risaputo che trovare lavoro è sempre più difficile, ma pare che anche la gestione delle proprie candidature sui siti di recruitment sia diventata una corsa a ostacoli. Se finora chi si iscriveva su uno dei vari portali di selezione del personale era già abituato a dover fornire molte informazioni sul proprio conto, di certo non ci si aspetterebbe poi che per accedere al proprio account l’agenzia chieda anche copia della bolletta dell’energia elettrica o dell’acqua potabile.
Se il titolare del trattamento trascura il riscontro al diritto d'accesso ai dati personali incorre nella sanzione anche se l'istanza è complessa
Incorre in sanzioni il titolare del trattamento che trascura l'istanza di accesso proposta ai sensi del regolamento europeo sulla protezione dei dati. Anche se la domanda è complessa perché l'interessato chiede pure copia dei documenti conservati. Lo ha evidenziato il Garante privacy con l'ordinanza ingiunzione n. 236 del 16 giugno 2022.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!
Telemarketing: sanzionata un’azienda che non aveva dato riscontro nè al cliente nè al Garante Privacy
Il titolare del trattamento è sempre tenuto a soddisfare la richiesta di esercizio dei diritti da parte dell’interessato, nei tempi previsti dalla normativa in materia di protezione dati personali. È quanto si evince da un provvedimento del Garante Privacy che ha sanzionato un’azienda commerciale per 20mila euro, non solo per aver utilizzato senza consenso i dati di un cliente per finalità promozionali, ma anche per le successive condotte tenute nei suoi confronti.
Tim nega ad un cliente l’accesso ai tabulati telefonici e scatta la sanzione del Garante Privacy
Tim dovrà pagare una sanzione di 150 mila euro per aver negato a un abbonato l’accesso ai propri tabulati telefonici necessario per potersi difendere in sede penale. Lo ha deciso il Garante per la protezione dei dati personali. Con l’accesso ai tabulati, l’abbonato, intestatario di due utenze di cui una in uso ad un’altra persona, intendeva raccogliere informazioni da produrre in un processo penale a sostegno della propria difesa, volta a dimostrare l’estraneità ai fatti che gli venivano contestati. Non avendo ricevuto riscontro alle sue reiterate richieste da parte della Società, si era rivolto al Garante per poter ricevere i tabulati in tempo utile per l'udienza del processo penale.
Ungheria: rientrano nel diritto d'accesso previsto dal GDPR anche le versioni non definitive dei documenti che riguardano l'interessato
Tutte le versioni intermedie di un atto sono conoscibili con una richiesta di accesso ai sensi del Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679). Sempreché di queste versioni non definitive sia conservata una copia. Se manca o non è rintracciabile la versione preliminare, al contrario, non viola la privacy la scuola che non dà accesso a un documento di cui non è in possesso.
Galleria Video
Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai
Cerca Delegato
