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Uno studio getta ombre sull’algoritmo di Uber: «prezzi più alti ai viaggiatori di colore»

Uno studio getta ombre sull’algoritmo di Uber: «prezzi più alti ai viaggiatori di colore»

Un recente studio della George Washington University, che nell’arco di circa un anno ha analizzato oltre 100 milioni di viaggi a Chicago, getta nuove ombre su Uber e Lyft sostenendo che gli algoritmi utilizzati dalle app delle note società di trasporto penalizzerebbero i passeggeri di colore applicando loro prezzi più alti. Dai primi risultati dello studio accademico condotto negli Usa, emerge infatti che le compagnie di trasporto passeggeri addebiterebbero tariffe maggiorate per le corse nella città dell’Illinois se la destinazione o il punto di raccolta ha una maggiore concentrazione di residenti non bianchi, o dove vi sono meno persone con un elevato livello di istruzione.

Ransomware, l'Università della California paga riscatto da oltre un milione di dollari

Ransomware, l'Università della California paga riscatto da oltre un milione di dollari

A seguito di un attacco ransomware, l'Università della California ha pagato agli hacker un riscatto di 1,14 milioni di dollari per recuperare i dati dell’ateneo che erano stati presi in ostaggio dai cybercriminali a inizio giugno.

Tim, dipendenti infedeli vendevano dati personali dei clienti ai call center, 13 arresti

Tim, dipendenti infedeli vendevano dati personali dei clienti ai call center, 13 arresti

Decine di migliaia di euro spartiti tra gli operatori infedeli ed i collettori-rivenditori dei dati. Ecco il volume di affari scoperto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coordinamento della Procura di Roma, nell'ambito della fase conclusiva dell'operazione Data Room. Di assoluto livello criminale la mole dei proventi, come emerge da più di una conversazione nella quale alcuni indagati discutono dei corrispettivi, mettendosi d'accordo sulla ripartizione degli incassi illeciti del mese. 

Cybersecurity, attacchi cresciuti del 91,5% nel settore dei servizi on line e del cloud

Cybersecurity, attacchi cresciuti del 91,5% nel settore dei servizi on line e del cloud

Il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali Antonello Soro nel discorso del 23 Giugno 2020 presentando la Relazione annuale 2019 ha affermato che la sicurezza dello spazio cibernetico implica anzitutto, inevitabilmente, la protezione dei dati e delle infrastrutture di cui è composto l'ecosistema digitale.  Gli attacchi informatici sono aumentati nel 2019 del 91,5% nel settore dei servizi on line e del cloud. Atti di spionaggio/sabotaggio sono triplicati rispetto al 2018. Questi eventi, acutizzatisi anche a causa della pandemia, a danno di eccellenti strutture sanitarie anche italiane, si è proposto di qualificarli come veri e propri atti terroristici.

Il 79% degli automobilisti non cancella i dati personali memorizzati sulla propria auto quando la vende

Il 79% degli automobilisti non cancella i dati personali memorizzati sulla propria auto quando la vende

Le autovetture stanno diventando sempre più intelligenti, e secondo le previsioni entro il 2026 il 100% dei nuovi veicoli sarà connesso a Internet, ma con gli automobilisti in grado di riversarvi i propri dati attraverso telefoni cellulari tramite Bluetooth e app, di pari passo le auto diventano sempre più anche miniere di informazioni personali.

Google perde il ricorso sulla sanzione del garante francese e ora dovrà pagare 50 milioni di euro

Google perde il ricorso sulla sanzione del garante francese e ora dovrà pagare 50 milioni di euro

A gennaio del 2019, era stata la Cnil la prima autorità nazionale per la protezione dei dati che aveva imposto in Europa una sanzione ai sensi del Gdpr, bacchettando Google per non essere "sufficientemente chiaro e trasparente" in merito alle opzioni sulla privacy messe a disposizione degli utenti del sistema operativo Android, ma la decisione del Garante francese non aveva affatto trovato d’accordo il colosso americano che aveva subito annunciato di avere intenzione di fare ricorso, di cui adesso arriva però il verdetto negativo.

Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

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