Il Coordinamento dei DPO del Servizio Sanitario Regionale in Sicilia compie un anno: un esempio virtuoso da imitare
L’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, attento alle problematiche della Protezione dei dati ed in particolare del dato sanitario, ha istituito con D.A. n° 834 del 08/05/2019 il Coordinamento dei Data Protection Officer del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Tra lo scetticismo delle Aziende Sanitarie e la consapevolezza dell’importanza che avrebbe potuto acquisire un organismo di nuova generazione, strumento di percorsi condivisi orientati a correggere la rotta per l’approdo alla conformità, il Coordinamento festeggia il suo primo anno di vita diviso tra bilanci ed obiettivi.
(Nella foto: Alessandra Piccolo, coordinatrice del Coordinamento dei DPO del SSR in Sicilia e Delegato Federprivacy a Messina)
Nasce per supportare le Aziende Sanitarie pubbliche della Regione nell’applicazione di quel coacervo di norme giuridiche, dove, anche il principio di gerarchia delle fonti, ha difficoltà ad imporsi. Il suo ruolo consultivo, dapprima integralmente ignorato, con il passare del tempo, acquisisce una “tiepida” considerazione che però, comincia a segnare il passo del cambiamento. Il ruolo del DPO, ritenuto un onere al quale ottemperare per scongiurare sanzioni, diventa punto di riferimento per quelle questioni che, inizialmente venivano lasciate al caso.
Il Coordinamento riesce ad imporsi perché capace di condurre strategie condivise che vedono, nell’unanimità delle scelte, un filo conduttore unico per le Aziende Sanitarie impegnate a percorrere la strada dell’adeguamento. Vedono così la luce modalità di gestione dei dati replicabili nelle diverse strutture, con la garanzia del contributo di ognuno, teso al raggiungimento del medesimo obiettivo: la protezione dei dati. Un esempio può essere rappresentato dall’adozione delle misure necessarie a regolamentare i rapporti tra le ASP (le ASL della Sicilia) e l’AIRS – Associazione Italiana Riabilitazione Sanitaria – Sicilia, che riunisce e coordina i rappresentanti delle Strutture Riabilitative estensive ex art. 26 L. 833/78. Coordinamento e AIRS, insieme hanno condiviso una strategia di gestione dei dati, attraverso la redazione della documentazione di supporto adottata da tutte le ASP della Regione.
Al tempo del Covid il Coordinamento ha potuto incidere in maniera consistente sulle dinamiche emergenziali che si sono determinate. Il proliferare di disposizioni, la non semplice interpretazione, la novità dell’approccio, hanno fatto sì che, questo confronto costante, abbia potuto aiutare a districarsi tra le difficoltà del momento e che, dietro lo scudo della salvaguardia della salute, diritti universalmente tutelati, non venissero dimenticati. In questo fluttuare del diritto alla protezione dei dati che, il nostro Garante in una recente intervista, ha definito “inquieto” perché sempre oscillante tra l’interesse individuale e quello collettivo, la possibilità di avere una “squadra”, capace di confrontarsi quotidianamente su tematiche conosciute ma in nuovi contesti, ha sicuramente contribuito a risolvere qualche problema.
Ad un anno dalla sua costituzione il bilancio non può che essere positivo. Diversi sono gli obiettivi raggiunti. Primo fra tutti, la consapevolezza del ruolo del DPO ed il riconoscimento dell’importanza delle attività svolte ma soprattutto l’avere contribuito alla diffusione della cultura della protezione dei dati. Il gioco di squadra, il confronto, gli errori e le soluzioni, la strategia comune possono considerarsi il vero successo del Coordinamento.
Tuttavia, il percorso è ancora molto lungo e la strada tortuosa. Il dinamismo della così detta “privacy” non viene ancora compreso perché le dinamiche che lo generano, non sono contestualizzate ed accolte con la stessa consapevolezza. Si accetta l’evoluzione tecnologica ma non si coglie che, con il suo continuo trasformarsi, anche i diritti, strettamente connessi, mutano e si evolvono non per penalizzarci ma per proteggerci. L’obiettivo sarà raggiunto quando non si sminuirà il diritto alla protezione dei dati a “mera burocrazia” ma si coglierà la sua importanza già legislativamente riconosciuta.