La gestione del Disaster Recovery dei Big dell'IT è garantita da una serie di misure per prevenire e proteggere danni ai dati che avete salvato nei loro Cloud. Dal Disaster recovery planning, al Chaos Engineering (sistemi che automatizzano le simulazioni di fallimenti informatici aiutando a correggerli e prevenirli). Inoltre, visto le tante strutture in loro possesso possono garantire l'incolumità dei dati e la continuità dei loro servizi anche in caso di un evento disastroso che coinvolga anche più strutture.
Ma se scaviamo più a fondo, si può trovare un possibile problema che, forse, dovrebbe metterci in allerta.
Ad esempio Google non specifica se questi sistemi di protezione sono attivi anche per gli account gratuiti o solo per i servizi a pagamento.
Che dire di Apple? Nel
contratto di iCloud
si legge: “Siete responsabili del backup, sul Vostro computer o altro dispositivo, di qualsiasi documento importante, immagine o altro Contenuto che archiviate sul Servizio o a cui accedete tramite il Servizio. Apple farà uso delle proprie ragionevoli capacità e della dovuta attenzione nel fornire il Servizio, ma Apple non garantisce che i Contenuti che archiviate o a cui accedete attraverso il Servizio non subiranno danni, alterazioni o perdite accidentali.”.
Anche Microsoft non è da meno, infatti nel
Contratto di Servizi Microsoft
alla sezione “Contenuto dell’Utente” si legge: "Microsoft consiglia vivamente all’Utente di effettuare copie di backup periodiche del proprio Contenuto. Microsoft non può essere ritenuta responsabile del Contenuto dell’Utente o del materiale caricato, archiviato o condiviso da terzi mediante i Servizi Microsoft."