Stefano Gazzella
Delegato Federprivacy per la provincia di Gorizia. Consulente Privacy & ICT Law, Data Protection Officer. Privacy Officer certificato TÜV Italia. Web: www.gdpready.it
Data breach: pianificare per prevenire il 'panico d’organizzazione'
Si dice che il presupposto per gestire correttamente un data breach consista nell’avere un’organizzazione preparata. Ma come? In alcuni approcci viene ad esempio proposta una simulazione di incidente per testare la procedura e individuare eventuali punti critici. Eppure, per quanto tale intervento possa avere un indubbio fascino si pone al di fuori dei margini della pianificazione bensì attiene maggiormente ad una fase di verifica e correzione. Insomma: può essere utile, ma deve quanto meno coordinarsi ad una corretta pianificazione preventiva e soprattutto all’assetto organizzativo predisposto dall’organizzazione.
Il coinvolgimento del DPO nella gestione della sicurezza dei trattamenti di dati personali
Da quanto rilevato nel sondaggio condotto da Federprivacy, la maggior parte dei DPO si dicono preoccupati per la gestione delle situazioni di emergenza e in particolare per le minacce ransomware. L’ambito più ampio in cui tali evenienze si inseriscono è la sicurezza dei trattamenti, in rapporto al quale dunque è fondamentale comprendere qual è il ruolo svolto dal Data Protection Officer in modo tale che l’organizzazione non incorra in false o inesatte aspettative nei confronti di tale figura, circostanza che spesso dà luogo non solo a incomprensioni ma è causa di violazione diretta di alcune prescrizioni del GDPR.
Attacchi ransomware, quando si applica l’obbligo di informare gli interessati
Ecco il paradosso dei tempi correnti in ambito cyber: ad un’aumentata frequenza di attacchi informatici, si assiste ad un calo d’attenzione sul tema della gestione dei data breach e delle comunicazioni verso gli interessati. Si assiste infatti fin troppo spesso a informazioni rese tardivamente, del tutto mancanti o altrimenti incomplete, soprattutto nelle ipotesi di ransomware sempre più oggetto di cronaca.
Portogallo, industria produzione energia elettrica colpita da ransomware: chiesto riscatto da 10 milioni di euro
Un attacco condotto tramite il ransomware Ragnar Locker ha colpito i sistemi del gruppo Energias de Portugal (EDP), uno dei più importanti gruppi industriali portoghesi e fra i maggiori produttori di energia elettrica in Europa e il quarto produttore mondiale di energia eolica, presente in 19 paesi, con oltre 11.500 dipendenti e 11 milioni di clienti. La nota informativa a tale riguardo fornita dal gruppo EDP chiarisce che non si è verificata alcuna compromissione della continuità operativa della fornitura energetica ma che ha riguardato solamente “alcuni servizi e attività” prontamente ripristinati e che è in corso di svolgimento un’analisi approfondita dell’incidente di sicurezza.
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