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Visualizza articoli per tag: bandi

Nei bandi di gara le scuole devono inserire le corrette clausole privacy: sia quelle relative al procedimento di gara sia quelle relative al successivo svolgimento del rapporto contrattuale con l'aggiudicatario.

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Le pubbliche amministrazioni non devono inserire nei bandi di gara per i servizi assicurativi, l’obbligo per le compagnie aggiudicatarie di assumere l’incarico di responsabile del trattamento dei dati. L’assicurazione, infatti, ai sensi del Regolamento europeo sulla protezione dei dati e della normativa di settore, mantiene la sua autonomia decisionale, in qualità di titolare del trattamento.

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Più tutele privacy negli appalti pubblici. Il Gdpr (Regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679) impone cautele nella redazione dei bandi e dei relativi documenti di gara. Questo sia con riferimento alla prestazione oggetto del servizio, sia a riguardo della stesura degli atti di gara. I problemi da affrontare, infatti, sono sia di natura sostanziale, sia di natura formale. Quanto agli aspetti formali, bisogna inserire l'informativa, clausole ad hoc nell'istanza di partecipazione alla gara e, se del caso, le norme sulla individuazione dell'aggiudicatario come responsabile esterno del trattamento.

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A metà estate l’Anac ha valorizzato un tema molto importante: le PA non devono riportare dati personali nel testo di provvedimenti pubblicati online, menzionandoli solo negli atti a disposizione degli Uffici delle PA procedenti.

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È dedicato alle competenze manageriali per l’innovazione digitale l'Avviso 1/2024 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader in Italia per il finanziamento della formazione continua dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager.

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Prorogatio per i protocolli d'intesa antimafia, stipulati tra prefetture e associazioni di imprese, utilizzati per appalti e contratti pubblici e privati. Ma devono circolare solo dati sintetici («sì» o «no») rispetto alla esistenza di notizie negative sui contraenti, non le informazioni di dettaglio. Pur con qualche ritocco per adeguarli al regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr), i protocolli possono andare avanti. È questo il parere del Garante n. 284 del 22/7/2021 (in Gazzetta Ufficiale n. 204 del 26/8/2021).

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Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento

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