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La Corte di giustizia dell'Unione europea con la sentenza sulla causa C-746/18 nel risolvere un rinvio pregudiziale sulla normativa dell'Estonia chiarisce le finalità che giustificano l'accesso all'insieme dei dati relativi alle comunicazioni di un soggetto attenzionato dalla giustizia penale. Il punto è la tutela dei dati personali coperti dalla privacy che può risultare violata da un accesso indiscriminato, che consente di analizzare tutto il traffico delle comunicazioni di un dato soggetto e l'ubicazione dello stesso.

Le comunicazioni elettroniche raccolte a fini di lotta alla criminalità grave non possono utilizzarsi in indagini minori di contrasto alla corruzione nel settore pubblico. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’UE con la sentenza della nella causa C-162/22 pubblicata il 7 settembre 2023. 

Il consenso per ricevere la pubblicità e per autorizzare la banca a comunicare i dati personali anche ad altre società del gruppo era d’obbligo per i clienti che non volevano trovarsi sul conto corrente un addebito di 5 euro mensili. A dimostrare come tale richiesta fosse una vera e propria forzatura, le caselle dei consensi erano già preselezionate e alla maggior parte dei malcapitati clienti non restava altro che ingoiare il rospo. Fino a quando alcuni non si sono rivolti all’autorità per la privacy.

Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

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