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Chi diffonde una telefonata senza un interesse legittimo può violare la riservatezza
Bastano uno smartphone o una chiavetta usb per registrare conversazioni dal vivo o telefoniche e raccogliere informazioni, per poi utilizzarle e renderle pubbliche per le ragioni più diverse. Lo ha fatto di recente Fedez, nella diatriba con la Rai. Ma si tratta di una pratica che, per quanto diffusa, non sempre è lecita.
Telefonate per scopi caritatevoli e di proselitismo religioso effettuate per un legittimo interesse, ma si deve rispettare il Gdpr
Il trattamento di nomi e recapiti, finalizzato al primo contatto delle persone per scopi caritatevoli e di proselitismo religioso, trova base giuridica nell’interesse legittimo dell’associazione di tendenza, la quale, tuttavia, a tutti gli effetti, è un titolare del trattamento. Con tutto quel che ne consegue, quanto agli adempimenti previsti dal Gdpr. Aiutare i bisognosi, soprattutto in un periodo di emergenza, è un legittimo interesse, ma non uno stratagemma per affievolire il rispetto della disciplina sulla protezione dei dati. Inoltre, il proselitismo abusivo o improprio non trova certo una sponda nel Gdpr.
Usa: sanzione da 45 milioni di dollari per chiamate di marketing automatizzate
La Federal Communications Commission (FCC), l’agenzia governativa indipendente che regola le comunicazioni negli Stati Uniti, continua la sua lotta contro le telefonate automatizzate illegali. Di recente l’agenzia governativa ha proposto la più alta sanzione pari a 45 milioni di dollari a spese dell’Interstate Brokers of America.