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La rivendicazione degli hacker del data breach all'Ospedale San Raffaele passa inosservata
I sistemi informatici del San Raffaele di Milano sono stati depredati a seguito di un “databreach” verificatosi nel marzo scorso. La notizia dell’intrusione fraudolenta arriva dal gruppo italiano LulzSec, noto alle cronache per scorribande di vario genere e in tempi recenti protagonista di una plateale campagna di smascheramento di pedofili che scambiavano materiale di pornografia infantile tramite canali Telegram.
La telefonata dell’infermiera che non rivela informazioni sensibili al marito non vìola la privacy della paziente
L’ospedale che contatta un familiare per urgenti finalità terapeutiche senza rivelare cause e contenuti del trattamento sanitario non vìola la privacy della paziente. Come riporta il Sole 24 Ore del 5 aprile 2022, il tribunale di Ravenna ha infatti annullato l’ordinanza-ingiunzione dell’Autorità per la Protezione dei dati personali, cancellando la sanzione di 50 mila euro che era stata precedentemente inflitta all’Azienda sanitaria locale.
Le app per combattere la dipendenza da sostanze stupefacenti accedono ai dati personali degli utenti e li condividono con Google e Facebook
App utilizzate da migliaia di persone in cerca di supporto per guarire dalla dipendenza da oppiacei accedono a informazioni personali sensibili e possono inviarle a Google e Facebook, che a loro volta sono in grado di identificare gli utenti. A renderlo noto è il Financial Times menzionando una ricerca pubblicata nei giorni scorsi da ExpressVPN Digital Security Lab, che ha esaminato il codice sorgente di 10 di queste applicazioni Android scoprendo che molte di esse stavano accedendo a dati privati come il numero di telefono, l’operatore telefonico e l’indirizzo IP dell’utente.
Le mani di Google sui dati sanitari di milioni di ignari cittadini americani
Google ha collaborato segretamente con uno dei più grandi sistemi sanitari degli Stati Uniti per raccogliere ed analizzare i dati personali sulla salute di milioni di ignari cittadini americani allo scopo di progettare un servizio di assistenza sanitaria basato sull'intelligenza artificiale. A rivelarlo è il Wall Street Journal.
Lettere inviate a destinatari sbagliati: addio privacy per migliaia di pazienti del servizio sanitario veneto
Massiccia fuga di informazioni sensibili dagli archivi dell’Usl 6 Euganea. Nei giorni scorsi sono stati infatti migliaia i padovani che si sono visti recapitare le lettere di esenzione che in realtà erano destinate ad altri pazienti del servizio sanitario dell’Euganea.
L’Italia tra i primi Paesi UE a riconoscere per legge il diritto all’oblio oncologico
Il 5 dicembre è una data importante nel percorso di costruzione dei diritti afferenti alla privacy e alla vita delle persone: il Senato ha infatti approvato in via definitiva la legge sull’ oblio oncologico, che attende ora la promulgazione del Presidente della Repubblica per poi entrare in vigore previa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Migliaia di Green Pass online, chi li ha pubblicati è un irresponsabile
La notizia è, ormai, drammaticamente nota: online si trovano migliaia di green pass autentici o, almeno, apparentemente autentici in vendita o gratuitamente disponibile per chi, magari non essendo vaccinato e non intendendo vaccinarsi né farsi periodicamente un tampone non voglia, comunque, rinunciare alla maggior libertà offerta dal possesso dell’ormai celeberrima certificazione verde.
Nominativo di un paziente leggibile sul manifesto del pronto soccorso di Arezzo, la ASL toscana scivola sulla privacy
Grossolano scivolone sulla privacy dell'Asl Toscana Sud Est che lo scorso anno aveva preso l’iniziativa di celebrare la “la sanità di tutti per la salute di tutti” diffondendo dei cartelloni con questo slogan che ritraevano in primo piano un'infermiera intenta a lavorare sul computer del pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, senza accorgersi però che sul suo schermo era nitidamente leggibile il nominativo di un paziente.
Nota app per il controllo della fertilità accusata di condividere i dati sensibili delle utenti con società cinesi
Una nota app per monitorare il ciclo mestruale è accusata di aver ceduto dati personali delle inconsapevoli utenti a società terze cinesi. Ad essere coinvolta nella condivisione dei dati sarebbe la versione Android dell’applicazione Premom, una delle tante app utilizzate dalle donne per tenere sotto controllo la propria fertilità, soprattutto quando sono alla ricerca di una gravidanza.
Nuovi conflitti tra privacy e salute nel segno del Covid-19
Per chi si occupa di dati, il 2020 doveva essere il solito anno tumultuoso. Come per quelli precedenti, erano stati messi in preventivo tempo ed energie per analizzare i nuovi databreach, studiare nuove casistiche, decrittare nuove decisioni e provvedimenti, definire nuove interpretazioni e quindi attendersi su tutti fronti una larga dose di novità, che effettivamente ci sono state. Niente di nuovo, si fa per dire, in un comparto così abituato ai cambiamenti perché sottobraccio al rapido progresso tecnologico; ma chi si aspettava una novità così grande? Il Covid-19, infatti, per tutto il mondo della privacy, del data protection, e delle tecnologie è una macroscopica prova di resistenza.