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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Alt a strumentalizzazioni della privacy. Il Garante austriaco ha respinto un reclamo giudicato «disonesto» e «abusivo» di un interessato, che ha chiesto 2.900 euro per rinunciare a presentare un reclamo.

Il Garante, in relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata in una villa di Torino nel corso della quale un noto professionista ha rivelato dati e informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, sta procedendo all’avvio di un’istruttoria al fine di accertare eventuali violazioni della vigente disciplina sulla privacy.

Il comune che attiva il servizio di contrasto dell'abbandono dei rifiuti deve valutare bene anche tutti gli aspetti sulla protezione dei dati. Perché altrimenti rischia di passare da controllore a controllato sanzionato. Lo ha chiarito il Garante l'ordinanza ingiunzione del 18 luglio 2023 a carico del comune di Modica.

Il Garante ha varato il piano delle proprie attività ispettive relative al secondo semestre del 2023. Sotto la lente il settore della statistica e della ricerca scientifica, il telemarketing, il riconoscimento facciale, i gestori ed i fornitori di servizi che utilizzano lo SPID e la carta d’identità elettronica (CIE), nonché i cookie e gli altri strumenti di tracciamento.

Con Determinazione n. 183/2023 AgID ha adottato e pubblicato le “Linee Guida recanti regole tecniche per l’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico” ai sensi dell’articolo 12 del D. Lgs. n. 36/2006, disposizione introdotta a seguito delle modifiche del D. Lgs. n. 200/2021, recepimento italiano della Direttiva 2019/1024, cosiddetta Direttiva Open Data.

È l'invasività nella sfera privata del destinatario delle plurime comunicazioni, effettuate a fini di disturbo o molestia, a far scattare il reato previsto dall'articolo 660 del Codice penale. E non rileva che esse non siano realizzate con lo strumento del telefono come esplicitamente indica la norma. La Corte di cassazione - con la sentenza n. 34171/2023 - ha precisato che il reato può ben essere commesso anche con l'inoltro di messaggi di posta elettronica.

Sarà un'intelligenza artificiale rispettosa dei diritti dei contribuenti, la vera protagonista della riforma fiscale. Nella legge delega approvata in via definitiva lo scorso 4 agosto spicca, infatti, nella parte relativa ai principi generali del nuovo diritto tributario, la piena utilizzazione dei dati che affluiscono costantemente nell'anagrafe tributaria, nelle banche dati della fatturazione elettronica e dei corrispettivi telematici, da realizzare attraverso il ricorso alle tecnologie informatiche e alle soluzioni di intelligenza artificiale che dovranno però essere utilizzate nel pieno rispetto delle normative sulla tutela della privacy.

Una 32enne afroamericana è stata arrestata ingiustamente a causa di un errore commesso dalla tecnologia di riconoscimento facciale. Da quanto riporta il New York Times, la donna, incinta di 8 mesi, si è vista piombare a casa sei agenti di polizia con un mandato di arresto per rapina e furto d'auto. E anche se all'inizio pensava che si trattasse di uno scherzo, alla fine la visita dei poliziotti si è conclusa con il suo arresto.

Corsia preferenziale per le intercettazioni. Bastano sufficienti indizi per i reati di mafia e di terrorismo, sequestri di persona e traffici illeciti di rifiuti. Si allarga così la deroga alla necessità di gravi indizi per autorizzare questi strumenti investigativi. La novità è prevista dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri del 7 agosto 2023, il quale, progetta la realizzazione di infrastrutture digitali centralizzate delle intercettazioni, a regime dal 1° marzo 2025.

Viene a conoscenza da una chat che il proprio nome e cognome erano identificabili in un cartellone pubblicitario del pronto soccorso raffigurante un operatore sanitario al pc. È accaduto al paziente di una Asl che dopo la “scoperta” ha presentato un reclamo al Garante privacy per tutelare i propri diritti.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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